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"La Rete dà la possibilità, a chi ama scrivere o fare foto o qualsiasi altra cosa, di mostrare ogni volta un pezzo di sé. Mostrare è un po’ come dare alla luce, come dar vita, ad ognuno di questi aspetti che dentro di noi attendono di poter vivere e agire ed entrare in contatto con il mondo che è fuori".

mercoledì 12 settembre 2007

Anche le Fatine sono passate da Iwo Jima

Lettere da Iwo Jima è un film bellissimo. Quando sono uscita dalla sala i miei pensieri hanno cominciato a rincorrersi, a girare su sé stessi, poi mi son detta: "sì, il film parla di una cosa, di una cosa sola: la necessità che ognuno ha di agire, l' impossibilità, quasi, di mettersi da parte, mentre tutti gli altri sono lì che si dannano intorno ad un sogno, fosse anche l'incubo peggiore che la Storia abbia partorito".
Non c'era buon senso, non c' era legame che potesse mettere i personaggi al riparo dal susseguirsi degli eventi. Prima o poi tutti avrebbero dovuto partecipare, fare la loro parte, quale che fosse.

Quando ho "partorito" la Fatina della Rete ho pensato che ciò che mi muoveva era la stessa forza. Non c'era un motivo reale che mi spingeva su questa strada, c'era invece una necessità, personale, che mi portava ad agire. Una necessità umana. Dovevo rientrare nel mondo, tessere la mia rete nella grande rete degli eventi. Ho preso queste mie considerazioni alla lettera e mi sono buttata nel Web, a tessere paziente la mia tela, senza avere ancora chiara la trama.